In Palermo we trust
Palermo attraverso la sua anima



Palermo, o meglio detta "PALIEMMU", una citta' controversa quanto bella, una citta' esotica quanto italiana, o forse meglio araba, normanna, spagnola, insomma un mix di culture, stili, persone, architetture e profili.
Palermo, il cuore pulsante della Sicilia, nelle cui arterie scorre la sua storia sedimentatasi sotto varie forme.
Palermo come angoli fatiscenti, decadenti, ma che dopo qualche metro diventano liberty e barocchi.
Palermo come barocco o come street art?
Palermo come street food dal "pane 'ca meusa" allo sfincione alle pasticcerie che sfornano golosità a cui pochi sanno resistere e che sono degne di essere chiamate "OPERE D'ARTE"
MA IN FONDO, la lingua stessa non è un 'opera d'arte? Sentire il "vucio", "l'abbanniata", il dialetto non sono essi stessi arte?
Palermo come MONTE PELLEGRINO, definito dallo scrittore tedesco romantico Goethe:"il promontorio più bello del mondo" nel suo "Viaggio in Italia". Effettivamente Palermo è il monte Pellegrino e il Monte Pellegrino è Palermo. Appena lo si scorge da lontano si pensa "siamo arrivati".
Palermo come Santa Rosalia, la santa a cui i Palermitani dedicano pellegrinaggi e non solo.
Palermo, nella mente degli italiani, come il bene e il male, probabilmente un binomio allettante a cui non si può fare a meno di resistere.
La bellezza di Palermo sta nel non volerla giudicare, nel non volerla comprendere fino in fondo, non è comprensibile a tutti. Lo è a chi la vive, a chi la odora, a chi la respira, a chi la parla e non la decanta troppo, a chi conosce il suo vero essere, bello e brutto, caotico e spartano, raffinato e ricercato.
Si parte da una delle forme di arte più particolari di Palermo. La cucina. la città è quinta nella classifica mondiale di cibo da strada (in primis c'è Bankok). Lo street food palermitano comprende "delicate" prelibatezze come il più famoso pane con la milza (meusa), se ne trovano in ogni dove, ma si dice che il più buono sia a Porta Carbone e anche NINO U BALLERINO non scherza. ArancinE,sia chiaro LE ARANCINE A PALERMO SONO FIMMINE! Nessuno osi dire "arancino" quello è catanese, ma questa è un'altra storia!, sfincione (focaccia con pomodoro e cipolla), panelle (farina di ceci), e crocchè sono le più leggere.
Palermo come vucio! vociare, appunto (la Vucciria, il mercato famoso e dipinto dal pittore bagherese Guttuso, significa: confusione)! Passate dal famoso mercato di Ballarò e non ve ne pentirete, un mix di odori vi circonderanno dal pesce fresco alle verdure alla carne, odori forti, odori che hanno una storia, la storia dei mercanti di chi appunto vucia, di chi richiama, di chi vive di Ballarò e i suoi colori, Palermo senza mercati non potrebbe essere Palermo e ne costituiscono la vera essenza. Andrebbero tutelati e non dati per scontanti.
Palermo non è solo cucina, Palermo è un'esultanza di tutto! La sua bellissima cattedrale colpisce, è maestosa, è il risultato di una gara che non sancisce un vincitore (con il duomo di Monreale). la Casa Professa, la Martorana (la più bella chiesa di Palermo mezza in mosaico bizantino e mezza barocca), San Cataldo, San Domenico, il Teatro Massimo, il Politeama e se ne potrebbero nominare tante altre ancora che non si finirebbe di decantare le bellezze di questa città.
Palermo presenta anche angoli e anfratti disagiati, trasandati, degradati, sfasciati ma che gli artisti cercano di vivacizzare, di abbellire e soprattutto, di colorare! In piazza Garraffello, la piazza notturna più rumorosa dove la gente si ritrova, è costituita non da belle case e muri perlacei ma da case bombardate dalla seconda guerra e lasciate così, solo un pò più tinteggiate con disegni di pesce spada, volpi e scritte. Le pareti di Ballarò sono decorate con disegni psichedelici e sgargianti!
Palermo è arte
Palermo è la Sicilia
Palermo è cibo
Palermo è barocco
Palermo è normanna
Palermo è araba
Palermo è spagnola
Palermo è caos
Palermo è meusa
Palermo è un'allegoria
Palermo è rosa nero
Palermo è vita
Palermo è vuciiiaa
Palermo è Santa Rosalia
Palermo è Monte Pellegrino
Palermo è un'allegoria
Palermo è una metafora di se stessa
PALERMO E' UNA CASSATA, la più bella cassata(la Cultura) mai fatta dal migliore pasticciere (la Storia) con i canditi dentro buonissimi che danno forma al dolce stesso ma che esternamente possono apparire confusi e disordinati, l'interno di ricotta dolce e irresistibile come le persone che popolano la città, e l'esterno di pistacchio, dolce e amaro allo stesso tempo. Amaro perchè come in ogni posto i difetti esistono. Difetti che prevalgono nell'idea generale della città, anche al di fuori di essa, Difetti difficili da colmare e che lasciano magari un pò tristi perchè forse le cose potrebbero andare meglio, perchè è una cassata talmente bella, le cui potenzialità non sono del tutto sfruttate!