'O Fucarone di Sant' Antuono

'O Fucarone di Sant' Antuono
Fucarone di Sant'Antuono - Fonte web
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Messi via tutti gli orpelli, le decorazioni e le lucine natalizie, incomincia ad emergere il folklore campano.

La chiusura del periodo natalizio e l'avvento dell'anno nuovo, sono segnati da una festa molto particolare, il cosidetto "fucarone di Sant'Antuono", che avviene ogni anno il giorno 17 Gennaio.

Si raccolgono oggetti vecchi di legno, oltre a legna da ardere per dar fuoco al "cippo".

Questo immenso "fucarone", che ai più sembrerà un semplice falò, ha in sè molto di più.

Rappresenta la vera e propria chiusura dell'anno vecchio, simbolicamente si brucia il vecchio per fare spazio al nuovo.

In molti comuni della Campania, viene celebrato in forme diverse, con manifestazioni, canti e balli. 

Il rito ha origini antiche, risalirebbe alla leggenda di Sant'Antonio Abate che con il suo maialino scese negli inferi per rubare il fuoco e regalarlo agli uomini. Secondo la tradizione il fuoco avrebbe potere purificatorio.

Purtroppo il Santo venne ricononsciuto dai demoni, i quali gli presero il bastone e gli impedirono di entrare; ma il suo furbo mailino riuscì intrufolarsi, mettendo a soqquadro gli inferi e lasciando la possibilità al Santo di intervenire a patto che gli fosse restituito il suo bastone. 

E così fu.

Il bastone venne restituito, ma era un bastone speciale: il bastone di ferula dal midollo spugnoso, se una scintilla entra nel midollo il legno arde anche se da fuori nessuno se ne accorge.

Sant'Antonio compì la sua missione, uscito dagli inferi alzò il bastone infuocato recitando la benedizione "Fuoco, fuoco, per ogni loco: per mondo fuoco giocondo!" e così donò il fuoco agli uomini.

Molto sentita questa tradizione a Macerata Campania (CE), dove addirittura il cippo è lasciato ardere dalla sera del 16 gennaio, dopo la processione in onore del Santo che vede anche la benedizione degli animali. 

Non mancano qui giochi tradizionali e la musica dei bottari, che suonano letteralmente botti.

A Napoli invece anticamente si festeggiava nei quartieri del Buvero e di Forcella, dove ancora oggi è mantenuta la tradizione il 17 gennaio a fine della processione viene acceso il "fucarone" per scacciare il male e dai balconi si gettano oggetti di legno vecchi per dare il proprio contributo al cippo.

A Piazza Mercato, sempre a Napoli si accende il "fucarone" la sera del 17 gennaio in onore di Sant'Antonio protettore degli animali.

Anche nei piccoli borghi e nei paesi di provincia è mantenuta questa particolare tradizione da che l'uomo ne abbia memoria. E alla fine si fanno esplodere gli ultimi fuochi d'artificio conservati per l'occasione.

Insieme a tutti coloro che decideranno di partecipare a questo rito diciamo:

"Sant'Antuò pigliet 'o viecchij e damm 'o nuov!"